A BREVE UNA VIDEO INTERVISTA ESCLUSIVA? GASPARE DE LAMA I W56 GLI ALIENI CATTIVI E IL LIBERO ARBITRIO
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno tra due catene non interrotte di monti……
Qui a Mandello Del Lario, dove vive Gaspare De Lama, gli abitanti hanno la certezza che l’ispirazione per il romanzo Alessandro Manzoni l’abbia catturata tra le sponde e le case della cittadina avvolta d’estate da un caldo umido e asfissiante ma, del resto, Mandello suona come acronimo di Mondello e, quindi, Lucia Mondello deve aver vissuto qui i travagli minacciosi del potere con il suo promesso sposo Renzo Travaglino. Ma sarà stato davvero così? E se invece la Lucia non si fosse concessa al porcone spagnolo e con buona delizia, come fanno quasi tutte le donne? Lasciando allo scrittore solo un’ipotesi di giustizia cattolica tanto ricercata e accettata nel periodo risorgimentale italiano. Comunque sia andata, le presunte pene dei due popolani suonano come assai marginali rispetto agli argomenti che tratteremo. Gaspare De Lama è uno degli ultimi protagonisti di una vicenda incredibile,compare spesso sul web dove ripete sempre tutto quello che ha vissuto e anche per questo mi sono domandato sulle ragioni o l’utilità di mandare in rete l’intervista. I due lunghi anni di psicopandemia hanno svelato la vera faccia dell’informazione e un popolo minoritario ha riversato sul web le sue speranze ma i lunghi tentacoli del psico virus e poi del conflitto bellico hanno colpito anche l’informazione alternativa rendendola, anche questa, una grande noia per le ripetizioni lanciate verso l’infinito. Ma ecco il punto se parliamo di infinito poichè, nel sondare tutti gli universi, si vede sempre qualcosa di nuovo e io ho avuto questa percezione rivedendo tutti i passaggi della video intervista con Gasparone, il nome spesso utilizzato da Sigir, uno degli ET dei W56 per dialogare con Gaspare De Lama. La storia del caso amicizia e del rapporto tra gli umani e i W56 è una tra le più documentate con foto, registrazioni di dialoghi tra ET ed umani, filmati con vecchie pellicole e appuntamenti concordati finalizzati all’acquisizione di prove oggettive con tracce che i W56 volevano deliberatamente consegnare al gruppo amicizia. Ora ripartiamo da una descrizione rigorosamente laica e obiettivamente giornalistica e diamo per scontato due sole possibilità, ovvero che tutta la storia è solo una grande bufala con documentazione taroccata oppure è vera o almeno veritiera, non perfetta ma quantomeno perfettibile. Nel primo caso allora ci si chiederà del perchè è stata montata questa sceneggiatura, chi ha contraffatto la voce dell’alieno Sigir facendola apparire come la voce di un vero exstraterrestre e quale sarebbe stato lo scopo della banda di truffatori. Uno scopo oltretutto ancora in campo se Gaspare De Lama, con cento primavere, continua a ripetere sempre la stessa versione e, certo, si potrebbe anche aggiungere che lo fà perchè tornare indietro sarebbe inopportuno. Io non ho ancora conosciuto un uomo che a cento anni continua ad impegnarsi per propagandare la sua verità nascondendo la menzogna invece di stare zitto e buono nella sua casa a godersi il meritato riposo, evitare di comparire ai dibattiti e non rispondere al telefono. Ho provato allora, a differenza di tutti gli altri che fanno ripetere al Gasparone sempre le stesse cose, a lanciare tantissimi sassi, raccogliere tutte le risposte, sintetizzarle per capire se nel lavoro emerge qualcosa di originale da proiettare sul web e riaprire così un dibattito per troppo tempo asfittico, sempre ripetuto e senza contenuti capaci di tornare a sondare il mistero complicatissimo. E, in effetti, qualcosa di originale emerge e dunque consiglio di guardare tutto il filmato, fino alla fine. La vicenda dei W56 è ancora trattata e da tutte le parti che sono contrapposte e talvolta anche stupide e con stupidi che dichiarano verità astruse e anche comiche come l’idea che la voce registrata dell’alieno Sigir sia in realtà l’imitazione di un attore comico che negli anni sessanta recitava in film o sceneggiati televisivi sugli exstraterrestri. Io la prova l’ho raccolta con la voce di Gaspare De Lama e vi ho trovato passione,lucidità e tenerezza e anche caparbietà e testardaggine nell’affermare tutto quello che ha vissuto. Un uomo così alla sua età non mente a meno che non sia stato programmato con un microchip negli anni sessanta perchè ripetesse sempre le stesse cose ma, negli anni sessanta, era, questa si, ancora fantascienza. La parte saliente dell’intervista è incentrata su Franco Tomasini e la sua malattia mentale dopo aver vissuto con gli exstraterrestri e guidato le loro astronavi. Una storia che comincia quando Tomasini ha solo 13 anni e viene agganciato da un W56 e molto prima di conoscere una ragazza di cui si innamora. La vicenda è importante perchè scatena un conflitto all’interno del gruppo amicizia tra Bruno Sammaciccia e i genitori della ragazza che non si attengono ai consigli e alle modalità dei W56 su come agire per separare la ragazza da Tomasini che la tiene sempre legata a se con delle manette, divorato da una ossessione di gelosia e dalla preoccupazione che il suo amore possa essere portato via dai CTR, gli alieni cattivi che il gruppo amicizia chiama con questa sigla. Oggi l’unico modo per cercare di studiare o di capire il mistero complicatissimo del rapporto tra umani ed entità cosmiche è quello di focalizzare tutte le contraddizione generate da questo rapporto e,in parte, anche da questo conflitto. Studio il fenomeno da diversi anni tanto da ritenere che sono proprie le contraddizione aperte, vistose e incomprensibili la prova certa dell’esistenza di vita nel cosmo in quanto è questa esistenza in dimensioni tutte diverse a generare le contraddizioni umane quando un solo uomo o una sola donna affronta il mistero complicatissimo. E la ragione è semplice se immaginate anche solo il gioco del tempo e delle distanze. Questa prima intervista è dunque il primo sasso lanciato verso un lavoro che sarà aperto e continuo, narrato semplicemente e razionalmente con gli strumenti della nostra dimensione o, tanto per fare un esempio, con i limiti di un uomo del primo secolo dopo Cristo che cerca di comprendere l’esistenza della Stazione Spaziale Internazionale. Quando arrivo a Mandello del Lario ho solo sette giorni per raccontare un territorio e valutare e selezionare le informazioni raccolte con Gaspare De Lama. La cittadina ha in se due anime, una turistica, l’altra industriale. Tutte le colline formano una cintura operaia con tante fabbrichette, i treni riversano d’estate migliaia di turisti pendolari in fuga dalla calura disumana di Milano. Qui è nata la moto Guzzi e una albergatrice mi avverte:” Se lei ama la tranquillità, non venga d’estate, ci sono moto da per tutto”. A Mandello soggiornano i ricconi e gli industriali e vi è una traccia certa con i villoni dei secoli passati abbelliti e rimodernati. Sono arrivato con l’idea di sperimentare, riparto con una sperimentazione. Lascio a Gaspare qualche mio regalo, vino e cioccolatta e ci metto dentro il pacchetto anche un libro della chiesa cattolica che Gaspare mi prega di riprendere. La chiesa fà schifo, questo lo sappiamo. Ma ora Gasparone mi sei tanto, ma tanto più simpatico.
Daniele Ruta